La FSEA è sollevata dall'esito positivo del dibattito parlamentare portato avanti nel corso della sessione invernale del 2018. Con circa 7 milioni di franchi all'anno, il settore della formazione continua è di gran lunga uno tra i più piccoli ad essere finanziati dal messaggio ERI (ben al di sotto dell'1 per mille del budget totale).
Da un lato, la riduzione avrebbe colpito i Cantoni, che sarebbero stati privati dei fondi urgentemente necessari per promuovere le competenze di base degli adulti. Ciò avrebbe comportato un ritardo nello sviluppo essenziale dei corsi in ambito competenze di base per adulti. Inoltre, non ci sarebbero stati fondi per le misure di sensibilizzazione necessarie e urgenti per aumentare la partecipazione. Questo valore oggi si attesta all’1% delle persone colpite.
D'altro lato, la riduzione avrebbe portato a una diminuzione dei servizi per il sistema di formazione continua forniti dagli enti di formazione continua per conto della SEFRI nell'interesse pubblico. Ciò comprende i servizi nell’ambito della garanzia della qualità, dell'informazione e del coordinamento. In questo caso, la riduzione avrebbe notevolmente rallentato l'attuazione della legge sulla formazione continua, entrata in vigore nel 2017. (RS)
