Le persone che vivono in condizioni precarie hanno raramente accesso alla formazione e alla formazione continua, nonostante ne abbiano bisogno per uscire dalla povertà. Caritas Svizzera ha formulato sei richieste concrete in un documento programmatico.
Nella società della conoscenza in cui viviamo, la formazione svolge un ruolo decisivo nella lotta contro la povertà, scrive Caritas Svizzera nel suo documento programmatico. Non solo apre nuove prospettive professionali, ma consente anche una vita autodeterminata. Tanto più che i titoli di studio formali e i certificati sono criteri decisivi sul mercato del lavoro. Senza queste qualifiche, le opportunità professionali sono fortemente limitate.
Tuttavia, proprio agli adulti con redditi bassi viene spesso negata la possibilità di apprendimento permanente, perché i piani formativi non sono compatibili con la loro situazione personale. Tra i 336’000 working poor (ossia persone occupate ma in condizioni di povertà) in Svizzera, le persone senza formazione post-obbligatoria sono sovrarappresentate.
Le disuguaglianze si amplificano
Più basso è il reddito, minore è la probabilità di seguire una formazione continua. Chi è altamente qualificato e percepisce un buono stipendio partecipa molto più spesso alla formazione continua rispetto a chi ha un basso livello di istruzione e guadagna poco. Questa discrepanza è particolarmente marcata in Svizzera.
Di conseguenza, secondo Caritas, la formazione continua in età adulta tende a rafforzare le disparità in materia di formazione e reddito. Le persone con un basso livello di istruzione e un reddito modesto rimangono intrappolate nel loro status sociale e il divario sociale aumenta.
Sebbene misure mirate, come ad esempio i buoni di formazione o la formazione continua mirata in azienda promossa dal programma “Semplicemente meglio! … al lavoro”, possano aiutare, Caritas sottolinea che troppe persone con risorse limitate rimangono escluse dalla formazione continua.
Motivi strutturali
Caritas individua quattro cause strutturali che ostacolano l’accesso alla formazione:
- Le disparità nelle opportunità iniziali incidono sull’intero percorso formativo.
- Le carenze nelle competenze di base sono sottovalutate e questo si aggiunge alla difficoltà di raggiungere chi deve colmare le lacune.
- Il desiderio di formazione non si concilia con la realtà quotidiana: il sovraccarico di responsabilità ostacola la formazione e la formazione continua.
- Manca un sistema di finanziamento strutturato per la formazione e la formazione continua.
L’accesso alla formazione e alla formazione continua è particolarmente difficile per i genitori single o con obblighi di assistenza, i migranti e gli anziani.
Le sei richieste di Caritas
Per consentire alle persone in situazioni di precarietà di accedere all’apprendimento permanente, Caritas formula sei richieste concrete:
- Assicurare, a livello nazionale, un finanziamento sufficiente per la formazione e la formazione continua, ad esempio con borse di studio durante la formazione o la formazione continua.
- Garantire ai genitori l’accesso alla formazione, attraverso servizi di assistenza all’infanzia a prezzi accessibili.
- Ampliare le procedure di validazione per il riconoscimento delle competenze acquisite.
- Incoraggiare le aziende a promuovere attivamente la formazione continua per i propri dipendenti.
- La Confederazione e i Cantoni devono offrire corsi di formazione adeguati alle esigenze e alla realtà di vita dei potenziali partecipanti, come ad esempio apprendistati a tempo parziale, corsi modulari, corsi di formazione continua ibridi o laboratori didattici.