Come si può aiutare chi desidera ricominciare a lavorare dopo un lungo periodo di tempo dedicato alla famiglia? Il Consiglio nazionale lo chiede al Consiglio federale tramite un postulato.
Chi vuole tornare a lavorare dopo diversi anni di pausa volontaria dovrebbe ricevere un sostegno finanziario per la propria formazione (di base e continua) professionale. Questo è quanto auspica il Consiglio nazionale. In un postulato, esso ha infatti invitato il Consiglio federale a redigere un apposito rapporto, elaborando soluzioni e formulando raccomandazioni a riguardo. La Commissione interessata è quella della scienza, dell’educazione e della cultura.
La motivazione: le persone che riducono volontariamente il proprio grado d’occupazione o rinunciano alla loro attività, difficilmente possono beneficiare delle misure dell’assicurazione contro la disoccupazione. Se dopo un certo periodo di tempo vogliono rientrare nel mercato del lavoro, potrebbero aver bisogno di una formazione continua o di una riqualifica professionale, che spesso implicano costi notevoli.
Due questioni
In particolare, il rapporto dovrà affrontare due domande. La prima: quali sono le risorse da impiegare per fornire un sostegno finanziario alle persone che sono state lontane dal mondo del lavoro per un certo numero di anni (p. es. per dedicarsi alla famiglia) e che desiderano intraprendere una nuova formazione o una formazione continua?
E la seconda: secondo l’articolo 59d della legge sull’assicurazione contro la disoccupazione, chi non adempie il periodo di contribuzione, può comunque partecipare a un provvedimento di formazione. Come si può fare in modo che questo articolo venga applicato anche alle persone che non sono a carico dell’assicurazione disocccupazione?
Il Consiglio federale è quindi chiamato a dare risposte concrete sul tema di come le persone non assicurate possano prendere parte a misure di formazione.
Postulato anziché mozione
Il postulato adottato dal Consiglio nazionale sostituisce una mozione della consigliera nazionale Marianne Maret (Centro/VS), che la camera bassa aveva precedentemente respinto con 117 voti contrari, 71 favorevoli e 3 astensioni. La mozione avrebbe incaricato il Consiglio federale di lanciare un progetto pilota volto a fornire maggiore sostegno alle persone che necessitano di assistenza finanziaria per una formazione (di base o continua) professionale allo scopo di riqualificarsi.
La FSEA si era impegnata per l’adozione della mozione e saluta in modo positivo anche il postulato. Come dimostrano i dati dell’UST, l’aspetto finanziario è spesso un forte ostacolo alla partecipazione ad attività di formazione continua, soprattutto per le donne che desiderano reinserirsi nel mondo del lavoro. La FSEA si aspetta che il rapporto mostri con esattezza quali possibilità offre la base giuridica esistente (in particolare l’Assicurazione contro la disoccupazione e la Legge sulla formazione professionale) per finanziare la formazione continua orientata al lavoro.