Alla luce dei rapidi cambiamenti sul mercato del lavoro, la formazione continua acquista sempre più importanza. L’organizzazione mantello dei lavoratori e delle lavoratrici, Travail.Suisse, ritiene che il supporto da parte dei datori di lavoro e dello stato sia insufficiente. Chiede pertanto un’iniziativa concreta per la promozione della formazione continua.
La formazione continua dovrebbe diventare un obiettivo per l’intera società. È quanto richiesto dall’organizzazione mantello dei lavoratori e delle lavoratrici, Travail.Suisse, nella sua presa di posizione del 5 luglio 2022, nella quale ritiene necessario promuovere con urgenza un’iniziativa concreta per la promozione della formazione continua. Essa dovrebbe mirare essenzialmente a realizzare quattro punti:
- Migliorare l’accesso alla formazione continua; promozione mirata delle competenze di base e aumento del numero di qualifiche professionali rilasciate ad adulti.
- Aumentare il sostegno finanziario a favore delle attività di formazione continua da parte dei datori di lavoro e del settore pubblico, senza discriminazioni.
- Migliorare la compatibilità lavoro-famiglia e altri impegni tramite lo sviluppo di programmi di formazione continua flessibili e modulari.
- Sviluppare i servizi di informazione e consulenza sulla formazione continua degli adulti.
Se, da un lato, per raggiungere questi obiettivi, i colloqui di valutazione condotti in modo costruttivo con i dipendenti possono essere un mezzo adeguato; dall’altro le consulenze per l’orientamento professionale, agli studi e alla carriera stanno diventando sempre più importanti anche per gli adulti.
Progressivo cambiamento strutturale
Travail.Suisse motiva la sua richiesta con il progressivo cambiamento strutturale che rende inevitabile la necessità di acquisire costantemente nuove conoscenze e qualifiche. Tuttavia, i dipendenti sono spesso lasciati soli in questo compito. Inoltre, quando si tratta di partecipazione alla formazione continua, alcuni gruppi di lavoratori sono poco considerati dai datori di lavoro. Tra questi vi sono ad esempio le donne, i migranti e chi lavora part-time.
Di conseguenza, il numero di persone che conseguono una qualifica professionale da adulti è ancora troppo basso. Travail.Suisse fa riferimento a un nuovo studio della Scuola Universitaria Professionale di Berna BFH che afferma che circa 336’000 adulti senza una qualifica post-obbligatoria avrebbero il potenziale per ottenere un titolo della formazione professionale. Tuttavia, ogni anno solo circa 5’000 persone intraprendono questo percorso.
Posizione della FSEA
La FSEA sostiene pienamente la richiesta di un’iniziativa per la promozione della formazione continua lanciata da Travail.Suisse. Come afferma nella sua attuale presa di posizione sulla promozione della formazione continua professionalizzante, la crescente necessità di qualifiche e di formazione continua contrasta con una partecipazione alla formazione continua che è diminuita significativamente e risulta in ulteriore calo. La FSEA ritiene che sia urgente intervenire, soprattutto per promuovere misure a favore dei lavoratori poco qualificati. Dai dati attuali dell’Ufficio federale di statistica (UST) risulta che il sostegno dei datori di lavoro a questa tipologia di lavoratori si è dimezzato tra il 2016 e il 2021.
Secondo la FSEA, l’utilizzo di buoni di formazione continua associato a una valutazione della situazione professionale potrebbe rivelarsi una misura adeguata a promuovere la formazione delle persone poco qualificate. In questo senso, il progetto viamia promosso da Confederazione e Cantoni offre, ad esempio, una valutazione della situazione professionale gratuita alle persone di età superiore ai 40 anni. Inoltre, la FSEA raccomanda il rafforzamento del programma federale “Semplicemente meglio! … al lavoro” che già esiste. Il programma si rivolge a lavoratori adulti con un’occupazione fissa e può fungere da “rampa di lancio” verso una qualifica professionale.
Le qualifiche professionali sono, inoltre, uno strumento importante per garantire la stabilità nel mercato del lavoro e la mobilità professionale degli adulti. Già nel 2017, la FSEA aveva evidenziato in una presa di posizione le circostanze che ostacolano una qualifica professionale in età adulta. Si tratta, in particolare, della mancanza di offerte di percorsi di qualifica specificatamente orientati agli adulti, della necessità di sostegno nelle competenze di base, della mancanza di accesso alle informazioni, di inadeguate possibilità di orientamento e accompagnamento e degli ostacoli finanziari.
Immagine: Formazione continua