Intervista Ronald Schenkel
Per la seconda volta, la revisione del sistema modulare FFA è stata discussa nel corso della Piattaforma di scambio. Come descriverebbe il ruolo di questa giornata?
La piattaforma di scambio offre l'opportunità unica di riunire il maggior numero possibile di enti di formazione in un unico posto, di informarli sul processo e sullo stato delle cose e di renderli partecipi. Nella fase in cui ci troviamo ora, è particolarmente importante sentire di nuovo le voci degli enti di formazione. Infine, ma non meno importante, dobbiamo dimostrare alla SEFRI che stiamo conducendo tali consultazioni. Utilizzeremo la piattaforma di scambio come mezzo anche in futuro, quando si tratterà di attuare la revisione.
Circa 80 persone hanno partecipato a Berna, lavorando a tavole rotonde in modo molto stimolante e discutendo con impegno. Come spiega questa partecipazione?
Fortunatamente, abbiamo sempre avuto una partecipazione attiva alle piattaforme di scambio. Il grande impegno dei partecipanti a quest'ultimo incontro si spiega chiaramente con il fatto che si tratta di un loro «prodotto», che rappresentano con grande passione. In altre parole, c'è un grande interesse personale.
Ai partecipanti è stato chiesto di valutare i risultati della revisione fino ad oggi. L'hanno fatto?
Chiaramente, e lo hanno fatto a più livelli. I profili di professione sono già ben sviluppati e si è potuto entrare nei dettagli. Sono state inoltre poste domande critiche, indicando possibili discrepanze. Naturalmente, non ho ancora valutato tutto, ma sono convinto che questi feedback porteranno un ulteriore sviluppo nei profili di competenza. Nella seconda parte si è discusso della procedura di qualificazione, è ormai evidente che dovremo trovare un equilibrio tra ciò che è auspicabile e ciò che è fattibile. A questo proposito, ancora una volta mi è stato chiaro che alla Giornata abbiamo avuto a che fare con esperti i quali, con la loro esperienza, hanno avuto la possibilità di sostenere e completare le proposte. La fase più critica è stata la terza fase, che ha riguardato il sistema modulare, ma ci aspettavamo anche questo, perché la versione che abbiamo presentato è ancora volutamente incompleta. Questa versione è stata sviluppata essenzialmente sulla base del sondaggio svolto tra gli enti formatori lo scorso anno e dalle loro valutazioni. Grazie a questo sondaggio abbiamo ricevuto informazioni chiare su come il sistema modulare dovrebbe cambiare. In questa bozza sono stati inclusi una riduzione delle formazioni passerella, una maggiore flessibilità del sistema modulare, ma anche suggerimenti per modifiche di contenuto e metodologia. Questi cambiamenti necessari hanno trovato ulteriore conferma nel primo workshop di quest'anno dove ha partecipato un'ampia rappresentanza dei datori di lavoro.
In che modo i feedback saranno presi in considerazione nella revisione?
Prenderemo tutti i feedback, li valuteremo e se pertinenti e possibili li applicheremo. Concretamente: in una prima fase li trascriverò e li riassumerò, in una fase successiva seguirà la valutazione e in una terza fase cercherò di includere i criteri di valutazione. Ci saranno anche proposte concrete di cambiamento e, poiché il feedback dei vari partecipanti è in parte contraddittorio, ci saranno più varianti le quali saranno presentate ai portatori di interesse, la Commissione svizzera CS FFA.
In un sondaggio Mentimeter, si poteva esprimere approvazione rispettivamente dissenso sui nuovi profili professionali. I Romandi sono stati molto più critici degli Svizzerotedeschi. Come si spiega tutto questo?
In linea di principio, non dobbiamo sopravvalutare tali barometri di valutazione. Le domande erano piuttosto generali e lasciavano molto spazio all'interpretazione individuale. Personalmente noto che un cambiamento dei profili professionali è più importante per i romandi che per la Svizzera tedesca. Per quanto riguarda l’Attestato professionale, nella Svizzera tedesca siamo meno sotto pressione da altri sistemi rispetto alla Romandia. Là c’è una forte concorrenza con i titoli dei responsabili della formazione professionale e le scuole universitarie.
