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Studio sulla cooperazione interistituzionale nella promozione delle competenze di base


Numerosi soggetti sono coinvolti nella promozione delle competenze di base degli adulti – e le rispettive responsabilità non sono sempre del tutto chiare. La Segreteria di Stato della migrazione SEM e la Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione SEFRI hanno commissionato uno studio per chiarire le problematiche legate alle interfacce tra le diverse amministrazioni interessate.

Lo studio, realizzato da Interface, ha identificato diverse difficoltà nella cooperazione interistituzionale (CII) per la promozione delle competenze di base e ha conseguentemente formulato alcune raccomandazioni per migliorare la situazione.

Interfacce poco chiare tra norme e soggetti istituzionali

La promozione statale delle competenze di base si basa su diverse normative. Secondo lo studio, le ambiguità si riscontrano soprattutto nell’interfaccia tra la Legge federale sulla formazione continua (LFCo) e la Legge federale sugli stranieri e la loro integrazione (LStrI).

Poiché entrambe sono sussidiarie, sorgono problemi di demarcazione per quanto riguarda responsabilità e priorità di finanziamento. Di fatto, quando le leggi si riferiscono l’una all’altra, spesso non è chiaro quale istituzione sia primariamente responsabile dei finanziamenti. Le istituzioni coinvolte nella promozione delle competenze di base sono peraltro numerose: istituzioni cantonali per la formazione e l’orientamento professionale, responsabili dell’integrazione, autorità di assistenza sociale e uffici responsabili di misure attinenti al mercato del lavoro e di riformazione professionale nel quadro dell’assicurazione per l’invalidità.

Gruppi target e logiche di finanziamento incoerenti

Lo studio identifica una seconda difficoltà nella cooperazione interistituzionale da parte degli stessi gruppi target. In realtà, essi non possono essere definiti e distinti fra loro così chiaramente come nei testi normativi. Le singole persone possono peraltro cambiare rapidamente il proprio status – ad esempio da occupate  a disoccupate – il che rende ancora più difficile la demarcazione delle interfacce.

Una particolare sfida per la cooperazione interistituzionale è altresì costituita dalla commistione tra finanziamento orientato alla persona (logica delle assicurazioni sociali) e sovvenzionamento dei fornitori di servizi (finanziamento orientato all’offerta).

Fattori di successo e raccomandazioni

Secondo lo studio, è possibile individuare diversi fattori di successo che possono contribuire a una maggiore chiarezza rispetto sia alle responsabilità sia ai finanziamenti. Tra questi vi sono la disponibilità al dialogo, la formalizzazione delle interfacce, la sensibilizzazione degli enti statali coinvolti e il chiarimento delle reciproche aspettative tra Confederazione e cantoni. Sulla qualità della promozione può positivamente influire anche il fatto che la consulenza alle persone interessate venga svolta da un ufficio centrale a cui sia ben nota l’offerta regionale. Un ulteriore fattore di successo citato nello studio è infine lo scambio regolare di informazioni ed esperienze tra gli enti erogatori di corsi.

Sulla base di questa analisi, lo studio formula una serie di raccomandazioni, tra cui un migliore raggruppamento delle competenze e delle risorse finanziarie a livello cantonale. Oltre a ciò, raccomanda di prendere in considerazione una revisione della legislazione esistente.

Ulteriori informazioni sul progetto IIC: promozione delle competenze di base – interfacce e qualità

Immagine: CII