Linee guida etiche per l’intelligenza artificiale


La Commissione europea ha recentemente pubblicato delle linee guida etiche relative all’impiego dell’intelligenza artificiale da parte di chi insegna: un utile strumento di lavoro che non giunge affatto prematuramente.

Già da lungo tempo si parla di intelligenza artificiale (AI) anche nell’ambito della formazione continua. Da quando, alla fine dello scorso anno, l’azienda statunitense Open AI ha reso disponibile al pubblico la sua piattaforma ChatGPT, la discussione a riguardo si è tuttavia improvvisamente infuocata. ChatGPT non è infatti un semplice sistema di dialogo interattivo su base testuale, e le sue capacità vanno ben oltre ciò che i chatbot sono stati in grado di fare finora.

ChatGPT risponde a tutti i tipi di domande, a volte fornendo repliche sorprendentemente brillanti e creative, può scrivere interi testi, analizzare piani aziendali, rispondere alle e-mail o creare codici di programma. È altresì in grado di risolvere problemi aritmetici e di superare esami – tanto che nelle scuole degli Stati Uniti è già stato vietato il suo utilizzo per evitare abusi.

C’è chi flirta con l’intelligenza artificiale

Tra gli utenti abituali di ChatGPT c’è Jeff Maggioncalda, CEO della piattaforma di apprendimento online Coursera, che non soltanto interagisce quotidianamente con l’IA e lascia che risponda alle sue e-mail – bensì, come ha raccontato alla CNN, la considera uno stimolante sparring partner per aumentare le proprie capacità cognitive. Pur essendo ben consapevole dei possibili rischi, non sorprende dunque che Maggioncalda intenda rendere l’IA una parte essenziale di Coursera, in particolare allo scopo di flessibilizzare l’apprendimento da parte chi non ha possibilità di frequentare lezioni in presenza e dei professionisti esperti.

C’è da aspettarsi che Jeff Maggioncalda non resterà l’unico operatore di una piattaforma di formazione continua a prendere in considerazione l’impiego dell’IA. Occorre pertanto chiedersi già oggi a quali regole essa debba sottostare.

Le linee guida della Commissione europea

La Commissione europea si è appunto posta l’obiettivo di definire tali regole. Alla fine dell’anno scorso, in particolare, ha emanato un documento di Orientamenti etici per gli educatori sull’uso dell’intelligenza artificiale (IA). Si tratta di uno strumento per comprendere da un lato il potenziale delle applicazioni IA e dell’uso dei dati in contesti di formazione e apprendimento; dall’altro per identificarne i possibili rischi. L’impiego di tali linee guida è previsto da parte delle scuole di tutta Europa – e naturalmente anche da parte degli enti di formazione continua.

Per diffonderne la conoscenza, la Commissione europea sta organizzando diversi eventi. L’European Digital Education Hub, per esempio, ha organizzato a gennaio un workshop di presentazione online in cui ha altresì mostrato esempi concreti di impiego dell’IA in contesti di apprendimento.

Uno strumento impiegabile nel lavoro quotidiano

Le linee guida, scaricabili in tutte le lingue europee, non sono un insieme rigido di regole – quanto piuttosto uno strumento di accompagnamento all’introduzione e all’impiego dell’IA nella formazione. In esse, come prima cosa, viene fornita una definizione di IA e vengono sfatate alcune delle più comuni opinioni erronee a riguardo. Di seguito ne vengono descritti esempi di utilizzo, seguiti da un elenco di requisiti fondamentali che devono essere soddisfatti affinché la si possa considerare affidabile.

Al centro delle linee guida, tuttavia, si trovano concrete domande orientative che le istituzioni formative e gli stessi insegnanti devono porsi sia al momento dell’acquisizione e dell’implementazione dell’IA sia dell’effettivo impiego dei relativi sistemi. In particolare, sono elencati sette punti che dovrebbero portare a considerare un sistema di IA come “affidabile, equo e sicuro” e a capire se la”gestione dei dati relativi all’istruzione sia sicura, protegga la riservatezza delle singole persone e sia utilizzata per il bene comune”.

In dettaglio, si tratta dei seguenti punti:

  1. Intervento e sorveglianza umani
  2. Trasparenza
  3. Diversità, non discriminazione ed equità
  4. Benessere sociale e ambientale
  5. Riservatezza e governance dei dati
  6. Robustezza tecnica e sicurezza
  7. Accountability

Al momento giusto

L’intelligenza artificiale è una realtà destinata a farsi strada nelle istituzioni formative. Di fatto, essa offre molti vantaggi e contribuisce a un’ulteriore flessibilizzazione e personalizzazione della formazione. I rischi di un suo uso improprio e di perdita di dati non possono tuttavia essere minimizzati. Alla luce degli attuali sviluppi tecnici, la formulazione di linee guida etiche per l’uso dell’IA non giunge affatto prematuramente.

Grafica: Commissione europea