IVA nella formazione continua


Nella sessione di primavera, nell’ambito della revisione della Legge sull’Imposta sul Valore Aggiunto, il Parlamento ha sostituito, nella formulazione tedesca, il termine Fortbildung (perfezionamento) con il termine Weiterbildung (formazione continua). Con ciò, l’Amministrazione dovrà riesaminare il concetto di formazione continua. Nel quadro delle attuali questioni di delimitazione pratica, ciò ci risulta particolarmente gradito.

Secondo la Legge sull’Imposta sul Valore Aggiunto, la formazione continua è esente da IVA. In sede di pratica fiscale, tuttavia, il concetto di servizi formativi porta ripetutamente a discussioni, in quanto mancano delimitazioni chiare e precise. Per gli enti di formazione questa incertezza giuridica comporta il pericolo di una riclassificazione delle loro offerte – il che comporterebbe notevoli rischi finanziari.

Modifica della legge su iniziativa della FSEA

Nell’ambito della revisione della Legge sull’Imposta sul Valore Aggiunto, il Consiglio degli Stati e il Consiglio nazionale hanno deciso di apportare una modifica al testo di legge su iniziativa della FSEA. Nella versione tedesca, il termine obsoleto Fortbildung (perfezionamento) è stato sostituito dal termine Weiterbildung (formazione continua) nell’elenco delle prestazioni escluse dall’imposta di cui all’Art. 21. In vista dell’entrata in vigore della nuova legge nel gennaio 2025, l’Amministrazione dovrà pertanto riesaminare il termine “formazione continua” nell’ambito della stesura della corrispondente ordinanza. Questo processo offre l’opportunità di presentare proposte per un concetto moderno e ampio di formazione continua. La FSEA ha già formato un gruppo di lavoro a riguardo.

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Bernhard Grämiger
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