La maggior parte delle PMI in Svizzera ritiene che la formazione continua sia importante. Tuttavia, le PMI raramente offrono ai propri dipendenti corsi di formazione continua. Perché questa discrepanza? E cosa è necessario a livello strategico e operativo per implementare con successo la formazione continua nelle piccole imprese?
Testo: Sofie Gollob
La rilevanza della formazione continua è ampiamente indiscussa: la grande maggioranza delle micro e piccole imprese svizzere attribuisce grande importanza alla formazione continua. Quasi il 90% la considera importante per il successo dell’azienda (cfr. studio “Importanza e attuazione della formazione continua nelle PMI”). Per la maggioranza di esse, la formazione continua è parte integrante del budget e della strategia aziendale. Molte aziende ritengono che i propri collaboratori e le proprie collaboratrici siano motivati a frequentare corsi di formazione continua e li sostengono finanziariamente o mettono a disposizione del tempo di lavoro per la formazione continua.
Le ragioni dell’elevata rilevanza attribuita dalle PMI alla formazione continua sono molteplici. Secondo i/le dieci responsabili delle PMI intervistati/e per lo studio sulle PMI, le aziende associano la formazione continua principalmente all’ampliamento delle conoscenze e delle competenze. Si tratta di qualificare il personale specializzato per lavori complessi, aggiornare le conoscenze sui prodotti o rimanere al passo con le ultime tecnologie. L’ampliamento delle conoscenze e delle competenze consente alle aziende di espandere il loro campo di attività e di distinguersi dalla concorrenza. Inoltre, l’ampliamento delle conoscenze e delle competenze porta a una migliore garanzia di qualità, a un tasso di errore più basso e a una riduzione dell’inefficienza. Secondo i/le responsabili delle PMI intervistati/e, la formazione continua ha anche un impatto sulla collaborazione all’interno del team, poiché i collaboratori e le collaboratrici diventano più indipendenti e possono essere impiegati in modo più versatile all’interno del team. Inoltre, può essere promossa la motivazione di un intero team. Infine, anche i clienti beneficiano di un personale meglio informato e qualificato.
Nonostante l’importanza attribuita alla formazione continua dalle PMI, in più della metà di esse i collaboratori e le collaboratrici partecipano raramente a corsi di formazione continua. In particolare, il personale poco qualificato, cioè chi non ha un titolo post-obbligatorio (ad esempio un diploma professionale), mostra una bassa partecipazione alla formazione continua.
La discrepanza tra l’elevata rilevanza e l’attività di formazione continua piuttosto limitata ha diverse ragioni.
Chiara preferenza per i formati brevi con applicazione pratica diretta
Una ragione è la chiara preferenza per i corsi brevi che permettono di applicare direttamente nella pratica quanto appreso. Nell’ambito della formazione continua non formale si possono distinguere diversi tipi di corsi. Le PMI considerano rilevanti soprattutto i corsi esterni senza certificato finale e i corsi interni, poiché questi sono più adatti alle esigenze delle aziende. Secondo gli/le intervistati/e, i costi dei corsi esterni sono maggiori rispetto a quelli dei corsi di formazione a bassa soglia, organizzabili a breve termine e con applicazione pratica diretta. Nelle formazioni interne, per le PMI, l’impegno in termini di tempo, così come il rischio di un investimento sbagliato, è minore.
Altri tipi di corsi, che tendono a durare più a lungo e in alcuni casi portano anche a diplomi formali, sono meno rilevanti per molte PMI. Tuttavia, i diplomi di formazione continua universitaria come CAS e MAS svolgono un ruolo più importante nelle aziende con molti collaboratori e collaboratrici altamente qualificati/e che in altre PMI.
La formazione continua informale è sottovalutata
Un’ulteriore ragione per la bassa attività di formazione continua riscontrata nello studio sulle PMI è il concetto stesso di formazione continua nelle aziende. Oltre ai corsi, la formazione continua comprende anche l’apprendimento informale. Esso include l’apprendimento al di fuori delle strutture dei corsi, ad esempio il “learning on the job”, ma persegue anche chiari obiettivi di apprendimento e dovrebbe essere strutturato in modo adeguato. Il sondaggio ha dimostrato che molte PMI hanno una concezione piuttosto ristretta della formazione continua. Per loro, la formazione continua è principalmente sinonimo di corsi e non considerano le loro attività di formazione informale come vera e propria formazione continua. Tuttavia, se vengono interrogate direttamente sull’importanza dei diversi tipi di formazione informale, risulta che molte aziende li considerano altamente rilevanti. Le PMI ritengono particolarmente importanti i tipi di formazione informale basati sullo scambio personale all’interno del team. L’86% delle PMI afferma che lo scambio di esperienze e conoscenze tra i collaboratori e le collaboratrici svolge un ruolo centrale e quasi due terzi delle PMI affermano che il coaching interno sia una misura importante. Altri tipi di formazione informale, come l’apprendimento autonomo del personale o la partecipazione a fiere/conferenze specializzate, sono considerati meno importanti dalle PMI.
Il fabbisogno di competenze è fondamentale
Un fattore importante per l’attività di formazione continua in un’azienda è la necessità di acquisire nuove competenze. Emerge che le PMI percepiscono un fabbisogno di competenze solo in modo puntuale: oltre l’80% ha dichiarato che, al momento dell’indagine, il fabbisogno di competenze aziendali era più o meno soddisfatto. Tuttavia, tale fabbisogno evolve continuamente in circa la metà delle aziende, e la maggioranza ne verifica lo stato regolarmente. Le microimprese con un massimo di tre impieghi (in equivalenti a tempo pieno) considerano il loro fabbisogno di competenze più spesso soddisfatto e statico rispetto alla media delle PMI.
Tuttavia, i risultati indicano che l’attività di formazione continua in alcune aziende non corrisponde al fabbisogno di formazione continua effettivo. Ad esempio, un terzo delle PMI afferma di non riuscire a realizzare (ulteriori) formazioni. Secondo i/le responsabili delle PMI, le ragioni principali sono la mancanza di risorse finanziarie e di tempo, oppure l’assenza di formazioni adeguate. Inoltre, quasi la metà delle PMI ritiene difficile valutare il proprio fabbisogno di competenze futuro. E poiché la maggior parte delle aziende pianifica la formazione continua solo se ne vede un beneficio concreto, la loro attività di formazione continua potrebbe non corrispondere al fabbisogno effettivo.
Raccomandazioni per le aziende
Con lo studio «Importanza e attuazione della formazione continua nelle PMI», la FSEA vuole aiutare le PMI a sfruttare il loro potenziale di formazione continua e a soddisfare il loro fabbisogno di competenze a lungo termine. I/le dirigenti con responsabilità operativa e strategica possono intervenire su diversi livelli per soddisfare il fabbisogno di formazione continua della propria azienda. La FSEA propone misure nei seguenti tre settori:
- Finanziamento: le aziende che si trovano ad affrontare difficoltà finanziarie hanno a disposizione diverse possibilità per ottenere un sostegno finanziario per la formazione continua del loro personale. In alcuni casi, le associazioni professionali e di categoria offrono corsi di formazione continua a prezzi ridotti. Per promuovere i collaboratori e le collaboratrici poco qualificati/e, la Confederazione ha lanciato programmi di sostegno come «Semplicemente meglio! … al lavoro». Le aziende ricevono un sostegno finanziario per l’attuazione di corsi su misura erogati direttamente sul posto di lavoro.
- Tempo: la formazione continua non deve essere equiparata alla frequenza di un corso. Per formare i propri collaboratori e le proprie collaboratrici in modo efficace ed efficiente, è necessaria una cultura dell’apprendimento in azienda che li/le motivi a sviluppare continuamente le proprie competenze sul posto di lavoro. Ciò richiede una cultura costruttiva dell’errore e la disponibilità dei/delle responsabili e dei collaboratori e delle collaboratrici a trasmettere le loro conoscenze. Uno scambio regolare di conoscenze contribuisce anche a determinare il fabbisogno di competenze in azienda.
- Consulenza: una strategia di formazione continua di successo non si limita a colmare le lacune nelle competenze, ma valuta anche come si svilupperanno in futuro le esigenze delle competenze in azienda. A tal fine può essere utile collaborare con esperti esterni del settore e della formazione, in modo da poter anticipare gli sviluppi futuri invece di apportare solo modifiche puntuali.
Allo studio
Lo studio «Importanza e attuazione della formazione continua» fornisce per la prima volta dal 2005 risultati empirici rappresentativi sull’importanza e l’attuazione della formazione continua nelle micro e piccole imprese svizzere. Lo studio si basa su un’indagine quantitativa condotta su 386 PMI con un numero di collaboratori/collaboratrici compreso tra 2 e 50 e su 10 interviste qualitative con i/le responsabili delle PMI.
Questo articolo è stato pubblicato per la prima volta nella rivista «Verwaltungsrat» di WEKA Business Media AG. Estratti dell’articolo sono già stati pubblicati nella rivista «KMU-Magazin».