Alla giornata della qualità tenutasi il 6 novembre 2023, circa 80 partecipanti si sono confrontati sul tema “Sistemi di valutazione digitale: opportunità e sfide per la garanzia della qualità”. È emerso chiaramente come gli enti di formazione possano utilizzare questi canali a proprio vantaggio in diversi modi.
Secondo il monitoraggio settoriale FSEA di quest’anno, gli enti di formazione ritengono che la sfida più importante che si trovano al momento ad affrontare sia costituita dalle diverse dimensioni della concorrenza. È importante rispondere efficacemente agli effetti della difficile situazione del mercato del lavoro, della crescente internazionalizzazione del mercato della formazione continua e delle mutate esigenze dei gruppi target. Sulla base della tesi della giornata della qualità – secondo cui i sistemi di valutazione digitale conducono in questo contesto a una nuova dimensione, in quanto le valutazioni sono senza filtri, rapide e largamente diffuse – sono state discusse le seguenti questioni centrali:
- Quali sfide si pongono in merito alla garanzia della qualità nel contesto dei sistemi di valutazione digitale?
- Come può la garanzia della qualità contribuire a sfruttare le opportunità offerte dai social media?
- Come possono gli enti erogatori ancorare la garanzia della qualità all’interno della propria istituzione e utilizzarla in modo mirato in relazione ai sistemi di valutazione digitale?
Valutazione digitale, marketing e qualità della formazione
Il primo contributo è stato fornito da Walter Schöni (sociologo dell’economia e psicologo), che ha relativizzato la tesi della conferenza, dimostrando che la valutazione digitale in un contesto professionale ha luogo per lo più in forma controllata, risulta ampiamente positiva e può essere utilizzata come strumento di marketing. Tuttavia, come ha ulteriormente spiegato, il marketing della formazione continua che si concentra sulla sola domanda è troppo limitato, in quanto presta poca attenzione ai fabbisogni, alle motivazioni e ai benefici. Piuttosto, il marketing della formazione dovrebbe accompagnare tutte le fasi del processo di offerta e contribuire alla qualità e ai benefici dei processi di apprendimento attraverso il trasferimento reciproco di conoscenze – per esempio facendo in modo che la valutazione dei benefici della formazione (outcome) porti alla formulazione di adeguate proposte di valore. Infine, la formazione continua richiede ulteriori standard di valutazione oltre al mero successo di mercato di programmi e qualifiche. Secondo Schöni è pertanto necessario che la creazione di un valore formativo sia concettualizzata e resa misurabile.
Fattori di qualità come chiave per un uso proficuo dei social media
In un secondo contributo, due relatori provenienti dalla Svizzera francese hanno illustrato alcuni esempi di “good practice” nell’uso dei media digitali per l’assicurazione della qualità nelle istituzioni formative. Vincent Renevey (fondatore e CEO della piattaforma di e-learning HMONSTER) ha utilizzato esempi specifici per spiegare come l’uso di strumenti di valutazione digitale adeguati possa portare a un promettente “product market fit”. In tale sede occorre in ogni caso prestare particolare attenzione a un’analisi riflessiva e dettagliata dei risultati.
Infine, Jérémie Agboklu (Senior Consultant di Thalent SA) ha illustrato misure concrete per la gestione proficua dei feedback digitali nel processo di garanzia della qualità. Un processo di elaborazione chiaramente definito, con l’assegnazione di precise responsabilità e l’invio di feedback alle autrici e agli autori dei messaggi, è un fattore chiave di successo – anche in caso di feedback positivo.
Il punto di vista della pratica
Nei successivi forum di scambio, i partecipanti hanno identificato quattro fattori chiave di successo per un uso proficuo dei sistemi di valutazione digitale nelle proprie istituzioni: sviluppare un proprio sistema di valutazione digitale o (per gli enti più piccoli) utilizzare strumenti personalizzabili per controllare meglio gli aspetti formali delle valutazioni; sostenere i partecipanti nell’uso di questi mezzi e implementare una cultura del feedback positivo già durante i corsi di formazione; analizzare e interpretare i risultati delle valutazioni in modo approfondito; garantire la disponibilità delle risorse necessarie. Diversi partecipanti hanno altresì sottolineato l’importanza della consapevolezza delle possibilità di manipolazione di questi strumenti.
Conclusioni
La conferenza ha dimostrato che le valutazioni digitali sono più controllabili di quanto previsto e che in un contesto professionale le dinamiche di valutazione negative sono in ogni caso rare. Gli enti di formazione possono sfruttare questi canali a proprio vantaggio utilizzando strumenti precisi, prestando la necessaria attenzione all’analisi dei dati e rispondendo ai feedback dei partecipanti. In generale, va tenuto presente che l’assicurazione della qualità non è affatto un “compito secondario”. Essa richiede le risorse necessarie e deve essere una preoccupazione di tutti coloro che partecipano alla formazione. Ciò richiede una comprensione condivisa della qualità a livello dell’intera istituzione e il collegamento dei processi di gestione e di offerta all’interno degli enti di formazione.